Home Università e Afam Fedeli: gli atenei si aprano alla società che cambia

Fedeli: gli atenei si aprano alla società che cambia

CONDIVIDI

La ministra Valeria Fedeli, aprendo il G7 Università a Udine, dove erano presenti oltre 250 persone fra rettori, professori, studenti, rappresentanti istituzionali, imprenditori e professionisti di dieci Paesi, attesi per stilare un manifesto dell’«Educazione per tutti», che dalle nazioni più sviluppate porti alla crescita della culturale globale, ha detto: «L’Università oggi più che mai deve dimostrare di aprirsi alla società che cambia, a dimostrare che la sua missione sociale è importante tanto quanto quella pedagogica e formativa».

Fedeli ha poi sottolineato che «il tema fondamentale è dare un’educazione per tutti. È un nuovo e fondamentale diritto della singola persona avere un’educazione e un’istruzione da quando nasce fino alla parte finale della vita. Siamo chiamati a interrogarci su cosa possono fare i sistemi educativi per una sinergia verso uno sviluppo sostenibile, motore fondamentale per lo sviluppo sostenibile che costituisce l’Agenda 2030 dell’Onu».

Per la ministra «non possiamo pensare di fermare la modernità, non serve tornare al passato, creare barriere, bloccare gli scambi, ma capire gli scambi, e se possibile anticiparli. Ognuno cerca la risposta in se stesso isolandosi, è quello che sta succedendo anche in Europa, una cosa fino a pochi anni fa impensabile. Quindi il tema centrale è la sfida educativa per nuove generazioni».

 

{loadposition carta-docente}

 

 
«È vero che fino a quattro anni fa sono state tagliate tutte le risorse del sistema istruzione e ricerca in Italia, invece dal 2014 si è re-iniziato necessariamente a investire», ha continuato la Fedeli riconoscendo comunque che non basta «perché restiamo con differenziali molto seri di investimento rispetto ad altri Paesi europei, ma abbiamo invertito il trend e dovremo continuare».

Al primo “G7 Università”, promosso dalla Conferenza dei rettori delle università italiane in occasione della presidenza italiana del G7, prendono parte i massimi dirigenti accademici del gruppo dei sette (Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti), ma anche quelli di Città del Vaticano, Giordania e Spagna. Il tema dei lavori – suddivisi in quattro tavoli tematici – è «Università come motore dello sviluppo sostenibile e della cittadinanza globale».

In tutto saranno rappresentate 107 tra atenei e istituti di ricerca nazionali e internazionali (81 atenei italiani, 15 esteri e 11 enti di ricerca) e 63 istituzioni pubbliche e organizzazioni private. Questa mattina è prevista la sessione plenaria dei quattro tavoli tematici, che porterà all’elaborazione finale del «Manifesto del G7 University-Education for All». Il documento indicherà le linee di impegno delle università per contribuire allo sviluppo culturale, sociale ed economico dei loro Paesi in una prospettiva di sostenibilità e di cittadinanza globale.